iFun e A.G.A.P.E. insieme per “fare futuro”. Con le calze realizzate dai ragazzi del progetto iDO, sostenuto da Fondazione con il Sud.

La notte tra il 1° e il 2 novembre, in provincia di Foggia, i bambini ricevono in dono dai defunti una calza piena di leccornie. Sulla scia di questa tradizione molto sentita, da diversi anni iFun - l’associazione di genitori di figli con autismo e disturbi psicosensoriali - realizza le calze dei morti. La novità di quest’anno è che a sagomare e ritagliare le calze – attività che in passato venivano svolte da genitori e anziani dei centri diurni - siano stati i ragazzi del progetto iDO, sostenuto da Fondazione con il Sud, attraverso laboratori capaci di migliorare le autonomie e sviluppare competenze utilizzabili nel mondo del lavoro. Così, con la collaborazione dei genitori, dei volontari e degli educatori della Cooperativa sociale Ghenos, i ragazzi hanno confezionato ben 2.500 calze e le hanno poi riempite di dolciumi. «Le calze, oltre ad essere un modo per sostenere l’associazione, rappresentano uno degli strumenti per favorire la manualità dei ragazzi, per aiutarli dal punto di vista didattico e per sviluppare le autonomie. Lavoriamo tutti i giorni per permettere loro di essere liberi di “fare futuro”», afferma il direttivo di iFun, che aggiunge: «anche a Natale scorso i ragazzi avevano creato le mascherine in stoffa, sempre disegnate e tagliate da loro, alcune delle quali erano state donate a tre realtà del territorio che si prendono cura di grandi fragilità». Tra queste tre realtà c’era l’A.G.A.P.E. - Associazione Genitori e Amici Piccoli Emopatici, che quest’anno ha commissionato 300 calze ai ragazzi del progetto iDO. «Noi di A.G.A.P.E. abbiamo scelto queste calze perché crediamo che le persone che lavorano insieme, con un obiettivo condiviso, possano...

Proseguono le attività dei ragazzi di iFun a favore della collettività.

Dall’incontro con le giovani imprenditrici di iPez nasce un laboratorio per la creazione di mascherine in stoffa. Le mascherine da passeggio, tutte rigorosamente pezzi unici, ma con un fine di utilità sociale: donarle a chi si prende cura di grandi fragilità. Per questa ragione, sono state prodotte per essere donate a tre realtà del territorio: i Fratelli della Stazione, l’Associazione A.G.A.P.E. e la Struttura di Neuropsichiatria Infantile Adolescenziale del Policlinico Riuniti di Foggia. La ricchezza è fatta di incontri speciali. I ragazzi del progetto iDO negli ultimi tempi hanno incontrato le giovani e creative imprenditrici di iPez, Federica Tonti e Giulia Ricciardi. Da questo incontro è nato un laboratorio per la creazione di mascherine in stoffa. Tutte rigorosamente pezzi unici, disegnate e tagliate dai ragazzi con disturbo dello spettro autistico, poi cucite e rifinite da Federica e Giulia. Ad agevolare la collaborazione è stata anche la vicinanza delle sedi operative, quella di iPez è negli spazi della Masseria “Domenico Siniscalco” e quella di iDO è a Masseria “A. De Vargas”. L’iniziativa rientra tra le attività del progetto iDO, che iFun (associazione di promozione sociale di genitori di figli con autismo e disturbi psicosensoriali) sta portando avanti col sostegno di Fondazione con il Sud, il cui obiettivo è formare bambini e ragazzi con problematiche psico-sensoriali, per donare loro competenze utilizzabili nel mondo del lavoro da adulti, migliorando la loro autonomia e l’inserimento nella società. Ma non finisce qui perché Federica, Giulia e  iFun hanno deciso che questo laboratorio fosse utile alla comunità e lo hanno fatto...